MELE E DISTRIBUTORI
Dopo aver letto diversi articoli in merito a mele e distribuzione automatica mi sento in diritto-dovere di intervenire e rendere pubblico una iniziativa nata nel Saluzzese che oramai vanta 2 anni di esperienza e applicazione sia pure sperimentale in questo settore.
Nella primavera del 2004 presso l’Istituto Agrario di Verzuolo in collaborazione con il Servizio Igiene e alimentazione dell’ASL 17, il Centro Servizi Amministrativi e l’ONAFRUTT (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Frutta) si avvia il Progetto Alimentazione con l’obiettivo di coinvolgere i propri studenti nella ricerca delle abitudini alimentari dei giovani e lo studio delle basi di una corretta alimentazioni.
Vengono organizzati interventi in diverse scuole medie ed elementari della Valle Varaita e del Saluzzese, vengono consegnati ed elaborati questionari, si promuove il consumo di frutta e verdura come snack alternativo alle classiche merendine.
Vengono organizzate serate per i genitori con degustazioni guidate dai tecnici ONAFRUT.
Da tutto questo nasce anche un elaborato multimediale che oltre a tracciare le linee di una corretta alimentazione elabora i dati dei questionari fotografando la realtà esistente nelle nostre scuole.
Vengono anche effettuate delle forniture di frutta grazie alla collaborazione degli operatori locali Associazioni di Produttori Assoortofrutta e Cooperative come la PAV di Verzuolo.
Per rendere davvero completa l’iniziativa si è provato ad utilizzare anche dei distributori automatici il sottoscritto nella veste di produttore frutticolo acquista 3 distributori e in collegamento con il progetto alimentazione li mette a disposizione.
Vengono testati vari prodotti non solo mele ma anche pere ,kiwi,fragole,ciliegie e trasformati come disidratati e succhi limpidi, vengono spostati in diverse scuole in base alle richieste dei diversi Istituti, si collocano in diverse manifestazioni sia provinciali che nazionali, si saggia la risposta del consumatore anche al di fuori del mondo della scuola (Piscine,palestre,parchi giochi).
L’obbiettivo e capire ed avere delle esperienze che indichino la fattibilità dell’utilizzo di un distributore di frutta..
Sull’argomento ho raccolto una discreta esperienza che mi spinge a pensare di essere in anticipo sull’evoluzione del consumatore ma di essere comunque sulla strada giusta per il futuro.
Questo mi è stato confermato dal fiorire di iniziative che si stanno osservando in tutta la provincia in merito alla distribuzione automatica dei prodotti agricoli.
Sarebbe opportuno che queste iniziative non siano estemporanee e scollegate ma possano creare delle sinergie utili per tutti, anche per l’intervento pubblico in modo da crescere e consolidarsi nel tempo.
Sempre ricordando che l’obbiettivo ultimo e quello di favorire una corretta abitudine alimentare rivalutando il ruolo di frutta e verdura nella dieta non solo dei giovani ma di tutti i consumatori.
Attualmente i distributori sono impegnati nei siti Olimpici e distribuiscono i prodotti agricoli del Paniere ma presto ritorneranno nelle scuole di Verzuolo (Istituto Agrario) di Villafalletto (Scuole medie) e di Saluzzo (Istituto Commerciale Denina). Chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni sono a disposizione.
GIORDANO Chiaffredo www.aziendaagricolagiordano.it
23-02-2006
L’ERBA DEL VICINO………
Cominciamo con questo numero un viaggio nella campagna Saluzzese alla scoperta di questo settore cosi’ importante e fondamentale per il nostro territorio.
L’obiettivo è quello di andare a scoprire aspetti particolari cose inedite e personaggi interessanti.
Questa settimana puntiamo l’attenzione su una iniziativa che da 2 anni in via sperimentale cerca di sensibilizzare ed incrementare il consumo di frutta e verdura.
La nostra zona è conosciuta in tutto il mondo per le sue produzioni frutticole e per la specializzazione del settore.
Purtroppo anche questo comparto stà passando un periodo critico con aumento della concorrenza e diminuzione della domanda.
Proprio in questo scenario si concretizza una esperienza interessante nata per rivalutare il ruolo della frutta e verdura nella dieta odierna.
Si tratta di una iniziativa denominata “Progetto alimentazione”, nata presso L’ Istituto agrario di Verzuolo, in collaborazione con il Servizio Igiene Alimentazione dell’ASL 17, il Centro Servizi Amministrativi di Cuneo e l’ ONAFRUT ( Associazione Nazionale Assaggiatori Frutta).
Durante questo progetto i ragazzi del’Istituto sono stati coinvolti nella ricerca e nello studio delle abitudini alimentari dei giovani soprattutto nei fuori pasto e negli snak.
Sono state monitorate diverse scuole con questionari mirati, sono state organizzate serate per i genitori dove i tecnici dell’Onafrut hanno guidato la degustazione di prodotti locali di stagione.
Grazie alla fattiva collaborazione delle Associazioni Produttori Assoortofrutta , delle Cooperative Pav di Verzuolo e La Frutta di Saluzzo sono state organizzate delle forniture per le scuole della Valle Varaita.
Da questo lavoro è nato un elaborato multimediale che fotografa la realtà nelle nostre scuole e traccia delle linee guida per una corretta alimentazione.
Chi fosse interessato ai risultati può rivolgersi alla Scuola Agraria (0175-862269) e contattare la Prof.essa Monica Barbero responsabile del progetto.
A coronamento di questa esperienza vale la pena segnalare l’iniziativa di una azienda frutticola che in collegamento con questo progetto ha sperimentato l’utilizzo di un distributore di frutta messo nelle scuole.
Si tratta dell’azienda agricola Giordano di Falicetto di Verzuolo, parlando con il titolare Chiaffredo veniamo a conoscenza di alcuni aspetti inediti dell’esperienza: primo che il frutticoltore in questione è anche insegnante di Esercitazioni Agrarie della scuola agraria, secondo che i distributori sono 3 e sono stati utilizzati già in diverse scuole ed in diverse manifestazioni non ultima le olimpiadi dove hanno distribuito i Prodotti tipici del Paniere della Provincia di Torino Fornitore ufficiale.
A detta di Chiaffredo i risultati non sono eclatanti e a mala pena compensano i costi, ma lui non demorde continuando nella sua attività, confortato dai risultati che questo settore ha raggiunto in Nord Europa e negli Stati Uniti.
Dalla piacevole chiacchierata scopriamo altri aspetti interessanti dell’azienda, innanzitutto che è una azienda assolutamente simile a tutte quelle della zona ma che la visione che anima il titolare è intrisa di una prospettiva particolare, scopriamo che qui si tenta di fare della multifunzionalità, parola complicata ma strategica che sottintende un nuovo modo di vedere l’agricoltura; non più esclusivamente produttrice di beni ma fornitrice di servizi, spazi, momenti e conservatrice del territorio e della biodiversità.A questo proposito il titolare stà iniziando l’attività di fattoria didattica gia attuata con i suoi allievi dell’Istituto Agrario che da anni vengono a svolgere attività pratiche nei suoi frutteti.
Scopriamo che la fantasia non manca in questa azienda ,per l’esperienza dei distributori chiamata snack-Fruit è stato studiato un logo “L’Albero Sano”, abbiamo scoperto un sito internet (www.aziendaagricolagiordano.it) interessante e particolare che merita di essere visto.
Per chi volesse maggiori informazioni può rivolgersi direttamente a Chiaffredo e troverà una persona sensibile e disponibile come lo è stato con noi.
Per il momento ci congediamo qui vi diamo l’appuntamento ad Aprile dopo Fruttinifiore con un incontro particolare l’intervista ad un lavoratore stagionale extracomunitario in una azienda frutticola locale per capire come vive e come ci vede
F.F. 18-03-06
Olimpiadi e Agricoltura L’ERBA DEL VICINO….
Una timida primavera sta cercando di scacciare un incredibile inverno, formidabile nel suo lungo freddo ma ,soprattutto, indimenticabile per l’evento + unico che abbiamo avuto l’onore di poter seguire, Le olimpiadi invernali di Torino 2006.
Si è gia detto tanto e la riuscita straordinaria dell’iniziativa non può che inorgoglirci in quanto Piemontesi.
Anche io mi sono recato nella bellissima Torino , da me sopportata malvolentieri ai tempi dell’Università.
Anche io mi sono recato in diversi siti di gara per assistere a diverse competizioni.
Ed è proprio in uno questi momenti che mi è finito tra le mani un librettino dal titolo accattivante “Taste the Passion” piccola guida dei prodotti del Paniere della Provincia di Torino.
Prodotti agricoli e prodotti trasformati alcuni sconosciuti anche al sottoscritto che di agricoltura ne mastica non poco.
Approfondendo il discorso vengo a conoscenza che la Provincia di Torino con i produttori del Paniere è risultata essere fornitore ufficiale, che sia gli atleti che le delegazioni hanno pasteggiato con questi prodotti tra i quali il rubata’ famoso grissino torinese.
E’ stato un momento di grande promozione per queste tipicità.
Forse si poteva fare di più coinvolgendo maggiormente tutte le produzioni della Regione.
Comunque è stata una ulteriore conferma di come sia sempre + importante far conoscere il prodotto esaltandone l’origine tipica e le sue caratteristiche nel territorio.
La provincia di Cuneo ed il Saluzzese sono ricchi di queste potenzialità e soltanto in questi ultimi anni si cerca di promuoverle nel modo dovuto.
I formaggi e le castagne delle nostre montagne, la carne ed il latte dei nostri allevamenti, i vini della collina e la frutta della nostra pianura sono ricchezze incredibili.
Purtroppo non “bucano lo schermo” come si dice in gergo televisivo, da una indagine condotta per L’IMA (Istituto Marketing Agroalimentare) il consumatore Italiano associa l’immagine del Piemonte alle Castagne, prodotto senz’altro nobile e tipico ma faremmo un torto alla frutta piemontese se dimenticassimo le mele, le pesche, il kiwi e tutti i piccoli frutti che vengono nelle nostre terre.
Senz’altro la situazione è il riflesso di un modo molto individualistico di vedere il comparto agricolo tipico del carattere piemontese che fatica a fare sistema e rete per affrontare in modo organizzato il marketing e la promozione.
Per fortuna qualcosa si muove anche a Nord-Ovest e 4 produzioni , le castagne, le fragole, i piccoli frutti e la mela rossa stanno aspettando il riconoscimento da parte della Cee dell’indicazione di origine protetta.
Nel 2005 abbiamo assistito ad una campagna promozionale di pesche e mele tutta Cunneese; la pesca Cuneo e la Mela Rossa Cuneo che raccogliendo le forze di Provincia,Regione,Camera del Commercio e la Coldiretti ed operatori del settore sono state oggetto di una campagna promozionale tutta locale ma a 360° interessando giornali,televisioni e cartellonistica.
Per finire è importante segnalare l’approccio unitario del settore ortofrutticolo ad una importante manifestazione come il FruitLogistic di Berlino dove da 2 anni a questa parte le associazioni dei produttori si sono presentate compatte consci delle proprie potenzialità produttive ma soprattutto uniti nel rappresentare il Piemonte.
La strada è quella giusta ma rimane ancora tanto da fare anche nel settore informazione e formazione del consumatore che deve essere sempre + guidato al riconoscimento dell’origine del prodotto ed alla riscoperta della stagionalità delle produzioni.
F.F. 23-03-06
Responsabilità sociale dell’azienda agricola
In questi giorni mi è capitato di assistere ad un dibattito su Responsabilità sociale dell’impresa, organizzato dallo IAL (azienda di formazione) di Saluzzo a cui hanno partecipato anche diversi Istituti Scolastici.
Fare impresa oggi è sempre + difficile, la necessità di far collimare competizione,innovazione,tornaconto,sostenibilità e socialità diventa un compito sempre + arduo.
In questo incontro sono stati analizzati il settore artigianale e dei servizi ma io vorrei affrontare queste tematiche volgendo l’attenzione al mondo agricolo.
Il settore primario possiede nella nostra zona nella maggior parte dei casi dei connotati di impresa famigliare che viene tramandata da padre in figlio.
Il fattore terra passa di generazione in generazione e si ereditano passione,dedizione e fatiche. Questo avveniva un tempo nel pieno rispetto della natura e dei suoi ritmi.
Negli anni 50’ l’agricoltura è stata investita del difficile compito di sfamare le popolazioni d’Europa e il settore veniva regolamentato e programmato a livello comunitario.
Lentamente le campagne si spopolano per soddisfare il miraggio industriale e chi rimaneva o si specializzava o chiudeva.
Negli anni 70 il nostro territorio si modifica e si specializza, il territorio rurale si arricchisce di nuove colture e nuove razze provenienti da tutto il mondo.
Entra in modo massiccio la chimica ed i parametri di efficienza aziendali seguono i dettami del tornaconto strettamente economico.
Arrivano però anche le eccedenze di produzione e l’inquinamento.
Il settore si propone in alcuni casi in antitesi all’ambiente e pur di perseguire il risultato economico si calpestano anche i + basilari principi di salvaguardia della fertilità del terreno.
L’agricoltura proprio per sua vocazione è la prima attività umana che interagisce con l’ambiente ed un uso dissennato del bene terra può rivelarsi estremamente pericoloso per le generazioni future.
Come spiegare però ad un agricoltore l’utilità di alcuni vincoli produttivi la necessità di un basso impatto ambientale delle proprie produzioni la salvaguardia dell’ambiente con la crisi che il settore stà attraversando e le difficoltà di avere un tornaconto positivo.
Senz’altro siamo ad una svolta importante nel settore agricolo i segnali da alcuni anni si stanno percependo è fondamentale però che gli operatori capiscano le opportunità e non si chiudano alle sfide della globalizzazione.
La possibilità di diventare fornitori di energia per il sistema (colture oleose,biomasse,elettricità solare) , la multifunzionalità , la tipicità delle produzioni, la trasformazione in azienda, la filiera corta sono parole ancora nuove ma possono dare una valenza innovativa alla agricoltura rendendola oltre che redditizia territorialmente e socialmente utile.
E’ necessario uno sforzo anche da parte del consumatore che dovrà percepire in modo più coerente la scelta verso prodotti locali e di stagione, una mela cinese pagata poco quanto si porta di costo per l’ambiente nel trasporto e con quanta eticità è stata prodotta, una banana sudamericana da chi è stata prodotta e quanto e finito nelle tasche del lavoratore.
Queste sono le grandi sfide della nostra agricoltura ma anche le grandi sfide delle giovani agricolture dei paesi emergenti entrambi alla ricerca di migliore qualità della vita da perseguire però con equità e rispetto dell’ambiente. F.F. 30-03-06
Ricordi di un professore di Agraria
(tra gli anni che passano ed i colleghi che vanno in
Pensione)
Al Prof.Strocco Silvio da Manta
Era l’estate del 1976 quando vidi per la prima volta la Scuola Agraria di Verzuolo, ci arrivai a bordo di una autobianchi 500 bianchina di color blu carta da zucchero, l’auto di Fantozzi, tanto per intenderci, solo che era versione famigliare e mio padre aveva il vizio di riempirla a dismisura di frutta da portare al mercato a Saluzzo. Adesso, dopo 30 anni, io continuo a caricare frutta sulla macchina da portare nei distributori, quando si dice la genetica…..
Della scuola avevo già sentito parlare durante l’ultimo anno di scuola media, quando, nell’orientamento, dopo una sfilza di professori che decantavano, gia allora, le meraviglie delle rispettive scuole, arrivò il turno del rappresentate della scuola agraria, scoprii con stupore che a parlare era un allievo, un certo Trovò (che poi ritroverò più tardi come valente collega tecnico e genitore di un mio allievo); mi colpì la sua professionalità e competenza facendomi incuriosire tremendamente della scuola.
Quando arrivai nel piazzale della scuola fui impressionato dall’imponenza dell’edificio e dalla magnifica visuale sulla pianura sottostante, da dove riuscivo ad intravedere la sagoma di casa mia il chè per un ragazzo “spuracia” figlio unico di campagna degli anni 70 rappresentava una sicurezza.
Ma quello che ha reso veramente unico questo incontro è stata la visita alle varie parti della scuola.
Ad accompagnarmi c’era un certo Prof. Strocco che riuscì nella sua semplicità a farmi innamorare della scuola e della sua dotazione di aule, laboratori, officine,campi da calcio ed annessa azienda agricola il chè per uno “spuracia” figlio unico di campagna degli anni 70 rappresentava una sicurezza, scusate la ripetizione ma ci voleva.
Scoprii più tardi la preparazione e la competenza dei Professori della scuola a partire dal esimio prof Aldo Galliano , capo indiscusso, al Prof. Strocco, Signore dei Laboratori ed il Prof. Chiavazza factotum dell’officina meccanica, tutti insegnanti tecnico pratici ma che erano pratici del loro lavoro.
Sfornati dalla illustre scuola di Lombriasco furono chiamati a formare una nuova figura di tecnico agricolo, l’Agrotecnico, che poi scopriremo meglio più avanti..
Vorrei adesso soffermarmi sulla figura del Prof. Strocco che ebbe il merito o la colpa di convincermi a frequentare la scuola agraria, di lui si può dire tutto il bene del mondo e non voglio diventare retorico e melenso sottolineando l’affabilità con cui si rapporta con gli allievi, la sua spiritosa, discreta umanità e la sua preparazione, ma vorrei soffermarmi sul camice bianco del laboratorio.
Solo lui può indossare il camice bianco del laboratorio con maestosa regalità,solo lui può aggirarsi per il laboratorio con destrezza, leggerezza e maestria, solo a lui vengono tutti gli esperimenti.
Ho gia visto altri colleghi e per rispetto prendo in considerazione solo gli ITP (Insegnanti Tecnico Pratici) che indossando il camice bianco del laboratorio fanno ben altra figura; il Prof. Angaramo sembra con tutto il rispetto un gelataio, il Prof Giordano (cioè il sottoscritto) sembra molto più grasso di quello che è già; e per fortuna non ho mai visto né il Prof. Bonavia né il Prof.Tesi indossare il camice.
Il grosso problema per il futuro della scuola, adesso che il Prof. Strocco ha deciso di andare in pensione, sarà quello di trovare chi riuscirà meglio a vestire il camice da laboratorio, probabilmente dovrà essere chiamato qualcuno da fuori . Si intravedono già i pretendenti (Prof.ri Surra, Gabutto,Barolo ecc. ecc.) ma penso che nulla sarà più come prima.
Negli anni 70 la scuola agraria di Verzuolo aveva un unico corso di 2 anni che poi con la mia classe fù portato a 5. La mia classe fu la prima ad uscire diplomata da Verzuolo.
Quest’anno ricorrono i 25 anni di diploma e queste righe vogliono essere un tributo a questo avvenimento.
Vorrei salutare e ringraziare tutti i miei compagni di classe con cui condivisi 5 anni davvero fantastici della mia vita.
Le 2 Luise (Botto e Degiorgis) e Riccarda Arnolfo che ebbero il coraggio di essere le prime ragazze a frequentare una scuola cosi maschile e che ci aiutarono a sentirci alunni normali come quelli degli altri Istituti, quanto ci fecero arrabbiare ma anche sognare………Adesso hanno preso strade diverse, di una ho perso le tracce mentre Luisa Degiorgis è diventata parente dei miei parenti, vende unguenti miracolosi in un’isola verde e Riccarda si diletta nella ginnastica e nell’allevare figli.
Giletta Teresio,Barbero Giancarlo,e Giordano Erio con i quali condivisi il posto a tavola nella mensa e sovente mi furono vicini di banco, attualmente il primo è mio collega, il secondo è un affermato Veterinario dell’ASL 17 e l’ultimo è un infallibile Ispettore dell’ARPA.
Gabutto Gianni attuale esimio collega ITP nonché genitore di un mio allievo
Banchio Adriano di Gucciniana memoria attualmente lo vedo felice cantare la locomotiva nei suoi frutteti
Maccagno Carlo un non agricolo, che però dette molto alla classe, adesso analizza nel suo laboratorio bunker e vigila sulla salubrità di quello che mangiamo.
Giordanino Gualtiero altro esimio collega nella docenza
Giordanengo Gianni da Boves stabilmente occupato all’Istituto Zooprofilattico
Badriotti Silvio, che del commercio fece arte, attualmente valente consulente di potenti multinazionali.
Gaido Aldo che non vedo da parecchio ma che mi dicono affaccendato tra una mietitrebbia e l’altra.
Cristini Valter una testa fine di Envie che non vedo da troppo tempo.
Il gruppo di Grinzane che acquisimmo in terza: Demaria Franco pazzoide di Vezza mi dicono attualmente guardia del corpo alla Ferrero, Nervo Luciano affaccendato direttore del vivaio di Vaccheria (Alba) , Scarzello Sergio moderno “granatin” nella magica terra di Langa e Ion Armando da Neive che una volta veniva ancora a trovarmi ma adesso con rimpianto non sento più.
E Dulcis in fundo il nostro oriundo Valdostano (allora la fama della scuola si era estesa anche oltre regione) e PetitJacques Ubaldo da Bionaz fù il primo di una gloriosa serie di Valdostani che studiarono alla scuola agraria di Verzuolo.
Eravamo una grande squadra ma difficilmente riuscivamo a battere a calcio la squadra degli insegnanti di allora, tosti Periti Agrari della stazza di Galliano, Strocco, Chiavazza ecc. ecc .
Adesso gioco nella squadra degli insegnanti ma abbiamo perso anche contro le ragazze.
A tutti gli insegnanti di allora va la nostra gratitudine per l’egregio lavoro svolto e adesso che mi trovo nei loro stessi panni nella stessa scuola dove prima studiai e adesso insegno mi trovo a passeggiare nei corridoi, nelle aule che mi videro studente con nostalgia ed affetto.
Dopo casa mia questo è l’edificio nel quale ho passato più tempo della mia vita e pensare che nel lontano 1976 a Falicetto c’era qualcuno che mi diceva che stavo sprecando il mio tempo, che questa scuola non valeva niente e non dava sbocchi per il futuro, ma dovevano ancora arrivare gli anni 80 con la lotta guidata e l’evoluzione tecnica successiva che ha visto schiere di valenti Agrotecnici sfornati da Verzuolo invadere la maggior parte dei posti di lavoro specializzati e ancora adesso con le continue certificazioni necessarie nel settore agricolo i nostri diplomati non faticano a trovare lavoro.
La scuola nel tempo si è ritagliata un ruolo fondamentale nel territorio ed è diventata, grazie a chi ci ha lavorato come il primo direttore il Prof. Aldo Galliano e l’attuale staff diretto dal Prof. Dutto Claudio, un punto di riferimento della frutticoltura regionale.
Prof.Giordano Chiaffredo www.aziendagricolagiordano.it 338-7614021
P.S. Ogni riferimento a fatti e persone menzionate nell’articolo sono fortemente voluti.
26-06-2006
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